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LA CATTEDRALE

 

Durante i secoli la chiesa ha subito numerose trasformazioni e ampliamenti. Prima della II guerra mondiale, era in stile barocco, con pianta a croce latina a tre navate, cupola all’incrocio fra transetto e navata centrale e 9 cappelle laterali con i rispettivi altari dedicati a vari santi e martiri. Era affrescata con dipinti di Giuseppe Cesari, detto Cavalier d’Arpino (1568-1640) e di Giovanni Battista Gaulli, detto il “Baciccia” (1639-1709). Prima della distruzione la cattedrale aveva un artistico altare maggiore dedicato a San Bartolomeo sormontato da una grande tela rappresentante il Martirio del santo titolare, opera del pittore Cavalier Bartolini, regalata da papa Pio IX.

La chiesa è stata ricostruita mantenendo la pianta a croce latina originale ma in stile romanico con mura in pietra locale, per meglio accostarsi allo stile della superstite Torre di Rodoaldo.

LE PORTE DI BRONZO

 

Le porte di bronzo della facciata principale sono state progettate dallo scultore Guglielmo Savini e realizzate dalla Domus Dei di Roma. vennero benedette il 29 settembre 1995 da Mons. Luca Brandolini, l'allora Vescovo diocesano. Sulla porta maggiore sono raffigurati San Giovanni Battista e San Bartolomeo Apostolo; sulla porta minore sono raffigurati due santi locali San Grimoaldo, sacerdote e già arciprete della collegiata di San Bartolomeo nel secolo XII, ed il Beato Grimoaldo Santamaria, Passionista.   

 

LE VETRATE

 

Le vetrate che ornano la Basilica di San Bartolomeo sono state realizzate tra il 1987 e il 1990 ad opera del professor Fernando Ballarini, realizzate dal centro Domus Dei di Roma. Un gruppo di esse (10 vetrate),  situate nella navate centrale, raffigurano temi astratti. Le altre sette vetrate sono distribuite all’interno della chiesa. Le due nell’abside raffigurano l’Annunciazione e la Sacra Famiglia; le due nel transetto il Mistero Eucaristico; le ultime tre nella navata laterale sinistra rappresentano i Sacramenti del Battesimo, Comunione ed Eucaristia.

GLI AFFRESCHI

 

La superficie complessiva affrescata è di 800 mq.

Gli affreschi che si ammirano nella Basilica sono stati realizzati tra il 1961 e il 1967dall’artista Fernando Monzio Compagnone di Bergamo.  Ai lati del mosaico del martirio di San Bartolomeo, sul fondo dell’abside, sono raffigurati: il Santo Patrono della città, San Giovanni Battista, e i Santi compatroni: San Grimoaldo Sacerdote, San Sebastiano e San Bernardino da Siena. Nel catino absidale è raffigurata la SS. Trinità circondata da angeli.

Sull’arco d’ingresso, dalla parte dell’altare, si ammira la facciata della Cattedrale di San Bartolomeo su uno sfondo sfumato della Basilica di San Pietro. Alla destra prendono posto il Papa Pio XII, il Cardinale Benedetto Aloisi Masella e i prelati pontifici; alla sinistra vi sono il vescovo diocesano Mons. Biagio Musto, gli arcipreti Turchetta e Vano con i Canonici della Cattedrale.

Sull’arco trionfale è raffigurata l’Immacolata Concezione con ai lati gli Evangelisti accompagnati dai rispettivi simboli iconografici: San Matteo con l’angelo, San Marco con il leone, San Luca con il bue, San Giovanni con l’aquila.

Sulla controfacciata, al di sotto del rosone, è dipinto un trittico dedicato al patrono San Giovanni Battista.

Un cenno a parte merita l'affresco ospitato nella cappella che una volta ospitava il fonte battesimale. Si tratta di un'opera molto importante recuperata dalla chiesa detta Canonica che rappresenta l'Immacolata Concezione con il bambino in braccio e ai lati i SS. Pietro e Paolo, attribuito al pittore cassinese Marco Mazzaroppi (1550-1620).

I MOSAICI

 

Nella Basilica si possono ammirare quattro mosaici.

Nell’abside trova posto il mosaico comunemente considerato il Martirio di San Bartolomeo. Realizzato dalla Scuola Vaticana nel 1951, dono del Papa Pio XII, in realtà è la fedele riproduzione di un dipinto dell’artista Jusepe de Ribera, detto “Lo Spagnoletto”, rappresentante il Martirio di San Filippo. L’originale è conservato al Museo del Prado a Madrid.

Il mosaico della Cappella del Santissimo Sacramento è stato realizzato in occasione del Giubileo del 2000 dal maestro Gerardo Della Torre, docente presso l’Istituto d’Arte di Sora. L’artista ha scelto con cura marmi e pietre vitree trasformandoli in una sinfonia di colori capaci di essere portatori di messaggi di spiritualità. Fa da sfondo al paliotto policromo dell’altare settecentesco.

Altri due piccoli mosaici si trovano nelle lunette superiori delle porte di accesso alla Cappella di San Grimoaldo e alla Sacrestia. Il primo rappresenta il santo, il secondo San Tommaso d’Aquino. Anche queste due opere sono state realizzate dal maestro Della Torre.

ALTRE OPERE D'ARTE 

 

Nella Basilica cattedrale vi sono inoltre custodite altre opere d'arte non meno importanti. Vicino all'ambone si nota un leone in marmo risalente all'epoca della sottomissione a Montecassino. Sopra la porta che conduce al campanile è posta una tela raffigurante la Madonna col Bambino e San Felice da Cantalice. Nel museo sono inoltre custodite altre due tele raffiguranti una la Madonna col Bambino e l'altra la Madonna con il Cristo deposto. 

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